Addio di Aurelio Picca
Il 14 giugno alle 21.00 Aurelio Picca presenta Addio il nuovo romanzo a Casa Testori, mentre è in svolgimento la mostra su Pasolini. La coincidenza non è affatto casuale: il romanzo di Picca affronta un tema molto “pasoliniano” come quello della perdita dell’innocenza dell’Italia. Una perdita dell’innocenza collocata cronologicamente negli anni'60, ultima stagione mitica della nostra storia collettiva a cui Picca mette un termine simbolico nel delitto Lavorini, il bambino ucciso a Viareggio. Picca ha un vitalismo che sarebbe certamente » | piaciuto a Pasolini. Ma c’è un altro punto di contatto con la mostra: lo scrittore infatti ha presentato in catalogo uno degli otto film che vengono proiettati al secondo piano, La ricotta. E proprio con una proiezione de La ricotta si concluderà la serata che prevede l’intervento di Luca Doninelli e un’intervista all’autore di Addio. Roma, Los Angeles, Viareggio. Tre città, tre luoghi dell'immaginario popolare, che qui si incentra sul mito degli anni sessanta, rivissuto dal protagonista, Alfredo. Un ragazzo innocente e destinato a perdere » | questa innocenza, nell'attrito che gli oppone una vita violenta, tra riformatorio e bar di periferia, ai sogni della giovinezza, tutti convergenti verso quegli anni leggendari, contenitori magici di tutto e nulla: i film di James Dean, le moto rombanti, le Cinquecento Fiat e le Giulie Super Alfa Horneo, i cantanti melodici, i concerti di Gianni Morandi, i discorsi di Almirante, l'omicidio di Kennedy e quello di Sharon Tate. Fatti che sembravano simboli universali, di un qualcosa che forse non c'era e non c'è, ma che si legava a un ribellismo difficile » |
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