Giovanni Testori e Luchino Visconti. L'Arialda 1960 Presentazione del volume Oltre all'autrice intervengono Umberto Orsini e Maurizio Porro Martedì 9 febbraio 2016, ore 17.00 Si chiede cortesemente di confermare la presenza Dal comunicato stampa: | Giovanni Testori e Luchino Visconti è una di queste. La doppia paternità non deve stupire dal momento che l’argomento di questo libro è uno spettacolo teatrale, appunto l’ormai leggendaria Arialda che, scritta da Testori, diretta da Visconti, recitata dalla compagnia Morelli-Stoppa, debutta il 22 dicembre 1960 all’Eliseo di Roma, preceduta e seguita da intensissime polemiche per la sua presunta oscenità. Grazie alla documentazione conservata presso il Museo dell’Attore di Genova, il volume ricostruisce questa storica messinscena. | bloccata dalla censura ministeriale, tagliata, rielaborata e infine autorizzata, ma solo per i maggiori di 18 anni, L’Arialda fa una cinquantina di repliche a Roma per poi venire definitivamente affossata a Milano, dopo una sola recita, nel febbraio 1961, dallo stesso giudice che aveva già censurato il film Rocco e i suoi fratelli. La vicenda della camiciaia zitella Arialda, del fratello omossessuale Eros, della spiantata “terrona” Gaetana e di tutte le altre figure di quella “tragedia plebea” alla periferia di Milano, impone un dibattito » | accesissimo, e ancora oggi stimolante, sulla censura, sul sesso, sulla magistratura e la politica, sul teatro e la città. Le reazioni alle domande “Che cos’è arte? Cos’è morale?” che implicitamente L’Arialda pone diventano, nell’Italia dei primi, contrastati tentativi di centro-sinistra e delle trasformazioni economiche e culturali, la cartina al tornasole per l’identikit di una società e del suo livello di avanzamento. Un livello che qui si misura soprattutto nel rapporto con gli inediti attori sociali portati dall’immigrazione » | meridionale, e nel rapporto con il corpo e con l’identità sessuale. Il temutissimo, a destra quanto a sinistra, “terzo sesso” sta cominciando ad uscire dalla rimozione collettiva, e dalla riduzione a macchietta, anche grazie a personaggi come Eros. Gli scatti fotografici, da cui traspare il lavoro della regia e degli attori, mostrano quella tensione tra antico e moderno che è alla base dello spazio realizzato da Visconti, forse alla sua più bella prova anche come scenografo. Nel CD allegato, le musiche originali di Nino Rota e la traccia » |